Lysa è l’ospite dell’Halftime Show di domenica. Abbiamo chiacchierato con lei, in vista della sua esibizione e della sfida della Benedetto contro Vigevano.Quello che per tanti centesi è stato il basket, ovvero una passione trasmessa di generazione in generazione, per Lysa è stata la musica. Non è la classica storia della bambina che guarda Lana Del Rey e vuole diventare come lei, c’è qualcosa di più profondo e intimo nella storia della cantautrice classe ‘99.

“La mia passione per la musica è nata grazie a mio nonno che ha sempre amato cantare e mi ascoltava di nascosto quando cercavo di imitarlo. Ho iniziato da piccola con le lezioni di canto, anche perché avevo già capito che quello era il mio obiettivo da rincorrere. Fare musica significa guarire ogni malumore con una frase incisa in una canzone.”

Non è di certo un’esordiente nel settore, visto che ha all’attivo diversi singoli e una partecipazione alle audizioni di X Factor. Per chi condivide i sogni di Lysa, questo talent show è uno dei palcoscenici più importanti dove farsi notare. La songwriter italo-tedesca si è affacciata al mondo della musica e ha avuto l’opportunità di regalarsi e regalare un altro omaggio a suo nonno, con un brano inedito e dedicato a lui.

“X Factor è stato un trampolino di lancio verso il mondo della musica, quello vero. Non lo conoscevo molto bene prima di quell’esperienza. Speravo di poter cantare “Alaska”, il brano dedicato a mio nonno, per onorarlo e ringraziarlo. È stato bello riuscirci su quel palco.”

Esordio, invece, per quanto riguarda l’universo del palazzetto. Lysa non si è mai esibita ad un evento sportivo, anche perché la Benedetto è una delle pochissime realtà che permette questa sinergia tra arte e sport. Prima volta anche sugli spalti per l’ospite di Atmosfhera, ma ha già individuato lo spirito che unisce due mondi così diversi.

“Domenica sarà un bella sfida, non mi è mai capitato di esibirmi nell’half time di una partita di basket. Sono felice che si possano unire diverse passioni come lo sport e la musica. Siamo tutti mossi da un obiettivo finale.E’ la prima volta anche che mi ritrovo ad assistere una partita di basket. Non seguo molto lo sport, ma sarà emozionante. Spero che la mia esibizione porti fortuna. In futuro spero di consolidare la mia carriera artistica, affermandomi in Italia. Un sogno? Cantare sul palco dell’Ariston.”

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LYSA "LA MUSICA GUARISCE, SPERO DI PORTARE FORTUNA ALLA BENEDETTO"

Comunicazione Benedetto XIV

 BENEDETTO XIV BASKET CENTO

Lysa è l’ospite dell’Halftime Show di domenica. Abbiamo chiacchierato con lei, in vista della sua esibizione e della sfida della Benedetto contro Vigevano.Quello che per tanti centesi è stato il basket, ovvero una passione trasmessa di generazione in generazione, per Lysa è stata la musica. Non è la classica storia della bambina che guarda Lana Del Rey e vuole diventare come lei, c’è qualcosa di più profondo e intimo nella storia della cantautrice classe ‘99.

“La mia passione per la musica è nata grazie a mio nonno che ha sempre amato cantare e mi ascoltava di nascosto quando cercavo di imitarlo. Ho iniziato da piccola con le lezioni di canto, anche perché avevo già capito che quello era il mio obiettivo da rincorrere. Fare musica significa guarire ogni malumore con una frase incisa in una canzone.”

Non è di certo un’esordiente nel settore, visto che ha all’attivo diversi singoli e una partecipazione alle audizioni di X Factor. Per chi condivide i sogni di Lysa, questo talent show è uno dei palcoscenici più importanti dove farsi notare. La songwriter italo-tedesca si è affacciata al mondo della musica e ha avuto l’opportunità di regalarsi e regalare un altro omaggio a suo nonno, con un brano inedito e dedicato a lui.

“X Factor è stato un trampolino di lancio verso il mondo della musica, quello vero. Non lo conoscevo molto bene prima di quell’esperienza. Speravo di poter cantare “Alaska”, il brano dedicato a mio nonno, per onorarlo e ringraziarlo. È stato bello riuscirci su quel palco.”

Esordio, invece, per quanto riguarda l’universo del palazzetto. Lysa non si è mai esibita ad un evento sportivo, anche perché la Benedetto è una delle pochissime realtà che permette questa sinergia tra arte e sport. Prima volta anche sugli spalti per l’ospite di Atmosfhera, ma ha già individuato lo spirito che unisce due mondi così diversi.

“Domenica sarà un bella sfida, non mi è mai capitato di esibirmi nell’half time di una partita di basket. Sono felice che si possano unire diverse passioni come lo sport e la musica. Siamo tutti mossi da un obiettivo finale.E’ la prima volta anche che mi ritrovo ad assistere una partita di basket. Non seguo molto lo sport, ma sarà emozionante. Spero che la mia esibizione porti fortuna. In futuro spero di consolidare la mia carriera artistica, affermandomi in Italia. Un sogno? Cantare sul palco dell’Ariston.”