LA PREVIEW DI SELLA CENTO - APU UDINE
La Benedetto XIV torna tra le mure amiche per quello che tutti i tifosi biancorossi sperano essere il penultimo appuntamento della stagione alla Baltur Arena. La Sella si presenta con 4 punti di margine dalla zona playout, dopo la sconfitta di Cremona nel recupero contro Rimini e si prepara ad affrontare la squadra più forte del campionato, con la consapevolezza che 4 giornate non passeranno in fretta. Per questo motivo servirà la carica dei tifosi biancorossi, per guidare Cento verso un’altra notte magica, storica. Sono attesi anche tanti tifosi da Udine e sarà sicuramente uno spettacolo dentro e fuori dal campo. La situazione di classifica delle due squadre non è così lontana come sembra, se osservata da un punto di vista diverso. Udine è a +4 da Rimini, stesso distacco esistente tra la Sella e Cremona. É chiaro che gli obiettivi sono diversi, ma se lo Scudetto della Benedetto XIV risiede nel mantenimento della categoria, Udine si trova in una simile situazione, per quanto riguarda il suo Scudetto. Insomma, le due squadre difficilmente regaleranno centimetri, anche perché la chiave del match potrebbe proprio stare nel pareggiare la fisicità dell’Apu OWW, cercando di rimanere aggrappati e non dare troppo l’opportunità dì correte in transizione.
Sarà una serata speciale, con sorprese prima e durante l’evento, di cui per scoprirne i dettagli basta consultare le pagine social della Benedetto XIV.
Per le questioni di campo ci ha pensato Emanuele Di Paolantonio ad inquadrare la super sfida di domenica, con la conferenza stampa classica della vigilia:
“Ci aspetta la sfida alla capolista, che è meritatamente in testa grazie la profondità e talento del roster, e qualità di gioco espressa.
Dal canto nostro noi dovremmo provare a guardare a noi stessi, cercando di fare la miglior prestazione possibile, con l’unico obiettivo di centrare una vittoria che ci darebbe ulteriore spinta nella corsa salvezza.
Udine è una squadra che fa del tiro da tre punti una delle principali armi, potendo aprire il campo spesso con cinque giocatori, ed essendo una squadra che ha un numero di tentativi maggiore da tre punti rispetto a quello che fa da dentro l’arco.
Quindi sarà molto importante l’aspetto difensivo, cercando di essere efficaci sui close out così come nell’1c1 sulla palla.
Le quattro partite restanti saranno decisive ovviamente, ma come sempre sarà fondamentale l’apporto di tutti, e sia dal punto di vista difensivo sia da quello offensivo.
Stacy ha dovuto giocare da esterno solo quando la situazione contingente di infortuni ci ha impedito di essere competitivi numericamente in quel reparto.
Lui ci dà grandi vantaggi giocando nel suo ruolo naturale di 4, grazie alle peculiarità, in parte atipiche, per le quali lo abbiamo firmato la scorsa estate.”
“FABIO COCCHI: CON BETA E SIDERIT L'ACCIAIO DIVENTA INNOVAZIONE E SPIRITO DI SQUADRA"
Beta e Siderit sono aziende che vantano una solida esperienza nel settore siderurgico, ormai sono più di 35 anni che portate avanti queste realtà. Quali sono i valori e le strategie che hanno contribuito al successo e come vedi il futuro del mercato dell’acciaio?
“Abbiamo sempre cercato il modo migliore per essere competitivi sul mercato garantendo ai nostri clienti: puntualità, affidabilità e precisione. La nostra passione e il nostro impegno al miglioramento continuo ci hanno sempre spinto ad investire nelle nostre aziende sia dal punto di vista dei macchinari e dei software, sia dal punto di vista umano (che riteniamo essere l’elemento chiave per un’azienda di successo). Tutto questo ci ha quindi permesso di fare la differenza rispetto ai nostri competitor. Noi operiamo principalmente nel settore alimentare dove l’acciaio inossidabile è quello maggiormente utilizzato perché quello più idoneo per essere a contatto con alimenti. Credo che in futuro l’impiego dell’inoxin questo settore potrà solamente aumentare così come la richiesta di precisione e qualità nelle sue lavorazioni.”
Le vostre aziende si distinguono per l’attenzione alla qualità e all’innovazione, siete una vera e propria azienda 4.0. Quali sono le sfide più grandi che state affrontando e quali progetti avete in programma per il futuro?
“Essendo stati tra i primi ad avviare i processi per diventare azienda 4.0 i dubbi e le incertezze erano tante. In quegli anni eravamo già partiti con la costruzione di un nuovo capannone perché avevamo capito già da tempo che era necessaria una riorganizzazione della produzione e dei macchinari. Credendo appunto nel
miglioramento continuo avevamo già capito che qualcosa doveva cambiare e l’industria4.0 in pratica era già quello a cui puntavamo (senza ancora sapere che si sarebbe chiamata così!). Abbiamo quindi sostituito i vecchi macchinari con nuovi altamente performanti e interconnessi e siamo diventati un vero e proprio esempio di azienda 4.0 ricevendo anche alcuni premi. Poi però volevamo migliorare ancora e adesso siamo già partiti con la 5.0 che si differenzia dalla prima per aver un importante occhio di riguardo verso l’ambiente e il risparmio energetico. Abbiamo già sostituito una vecchia pressa piegatrice con una nuova migliorando notevolmente i consumi energetici e azzerando l’utilizzo di oli lubrificanti. Il mese scorso abbiamo ordinato un nuovo impianto laser per sostituirne uno più datato e ora abbiamo avviato un nuovo progetto per inserire all’interno della nostra realtà la cosiddetta “Intelligenza Artificiale” perché crediamo che possa essere, anche
nel nostro piccolo, un importante aiuto per creare l’azienda di domani.”
Sei è un appassionato di sport e un sostenitore della Benedetto XIV Cento. Cosa vi ha spinto a investire nello sport e cosa significa per essere sponsor di questa squadra?
“Crediamo che in azienda la parte umana sia quella più importante (e forse anche difficile) su cui investire. Creare un ambiente di lavoro sereno dove ogni individuo collabora con i colleghi puntando ad un obiettivo comune è un po’ come creare una squadra.. e per far si che sia “vincente” bisogna che sia il più affiatato possibile. Ecco perché pensiamo che lo sport di squadra sia il miglior esempio di sinergia tra le persone. Abbiamo deciso di investire nello sport, in particolare in questa squadra, perché la vediamo molto affiatata e pensiamo possa essere un ottimo esempio per la “nostra squadra”. Sono molti gli elementi che le accomunano e ci piaceva dare ai nostri ragazzi un punto di riferimento, uno svago “costruttivo” da seguire e perché no magari a cui appassionarsi, da cui magari cogliere spunti ed esempi da riportare in azienda per meglio amalgamare il nostro gruppo.”
Il legame tra impresa e sport è sempre più forte, entrambi condividono valori come il lavoro di squadra, la determinazione e la voglia di migliorarsi. In base alla tua esperienza quali insegnamenti dello sport ritieni possano essere applicati con successo anche nel mondo dell’imprenditoria?
“Come già detto sono pienamente d’accordo che il legame tra sport e impresa sia importante, ad esempio il ruolo dell’allenatore è esattamente quello dell’imprenditore. Il mister è una persona che, come l’imprenditore, deve riuscire a trarre il meglio da ogni singolo giocatore e conoscendone le singole unicità deve trovare il modo di amalgamarlo alla squadra. Anche un “fenomeno” se lasciato solo dalla squadra non ottiene nessun risultato...così come in azienda.”
Guardando al futuro, quali sono gli obiettivi che vi siete posti sia a livello aziendale che nel sostegno alla Benedetto XIV Cento? C’è un sogno che vorrebbe realizzare in uno di questi ambiti?
“Il nostro obiettivo a livello aziendale è quello di continuare a migliorarci, ottimizzando sempre di più la nostra produzione e rendendo l’ambiente di lavoro sempre più attrattivo per nuovi talenti, in questo modo puntiamo ad aumentare la nostra competitività in un mercato sempre più agguerrito. Sicuramente continueremo a sponsorizzare la Benedetto XIV Cento perché come detto prima, riteniamo sia importante continuare a sostenere questa squadra sia per loro sia per noi. Mi piacerebbe molto potermi confrontare con gli allenatori, ascoltare le loro riflessioni, idee, varie strategie e metodi di insegnamento perché magari chissà.. potremmo entrambi trarre spunti di riflessione utili a cui prima non avevamopensato e chissà che che una realtà aziendale potrebbe diventare fonte di ispirazione.
Fabio Cocchi premiato alla Baltur Arena come game sponsor