Questa, sarà una di quelle notti.
Nonostante si nasconda tra la stanchezza di un martedì lavorativo, il peso di tv e social che gridano orrore e una palla a due alle 20:30 che sembra distante ere geologiche.
Sarà una di quelle notti.
Quelle della voglia di rivalsa, quelle che anticipano il primo derby stagionale, quelle che sembrano già notti prima degli esami.
Allo stesso tempo sarà una notte unica: il primo infrasettimanale, la prima volta in maglia bianca a casa nostra, i ricordi dell’ultima sfida ufficiale contro Forlì che portano a riva qualcosa che ci accompagnerà per mano per tutta la stagione: la salvezza. Il nostro obiettivo dichiarato, il tesoro da costruire partita dopo partita, domenica (o mercoledì) dopo domenica, coro dopo coro.
Quella salvezza per cui domani, una volta archiviate le fatiche del lavoro, prenderemo la sciarpa migliore, quella fortunata, che ha visto successi o traguardi particolarmente sentiti, e riempiremo la Baltur Arena, quasi a voler scendere in campo insieme ai ragazzi, perché quando si vince non si vince in 5, ne in 12, e a vincere non è soltanto il gruppo squadra, e neanche la sola Benedetto XIV, ma tutta la città di Cento.
Domani, per 40 minuti, vorremmo sentire il calore di una città unita, che sincronizza i propri cuori e le proprie voci per lasciare fino all’ultima goccia di sudore sul parquet e per veder svanire l’ultimo soffio di fiato, perso in un coro che rimbomberà dentro il palazzetto fino al fischio finale, mai soli, ma circondati dal rosso e dal bianco, dalla famiglia della Benedetto… da Cento.